Dal 19 gennaio 2023 sulla piattaforma streaming Amazon Prime Video è possibile vedere il film che narra la storia degli inizi del marchio Lamborghini. Tuttavia, il film non ha saputo valorizzare la storia di Ferruccio Lamborghini e del brand, tant’è vero che gli appassionati di auto sono rimasti con l’amaro in bocca dopo averlo visto. Noi di Test-Driver.it abbiamo deciso di proporvi, in una serie di articoli, la storia che si cela dietro la nascita del marchio Lamborghini e le vicende che l’hanno portato ad affermarsi in tutto il mondo.
Ferruccio Lamborghini è stato un imprenditore molto intelligente e carismatico, che ha saputo stimolare i propri collaboratori lavorando a stretto contatto con loro. Ha scritto un pezzo di storia dell’automobilismo italiano, dando vita ad un marchio che non realizza auto, bensì dei concentrati di pura emozione.
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La nascita della Lamborghini Trattori
Ferruccio Lamborghini è nato nel 1916 a Cento, in provincia di Ferrara. Da giovane lavorò per un’azienda che revisionava automezzi dell’esercito. Durante la seconda guerra mondiale divennetecnico riparatore presso il 50º autoreparto misto di manovra. Il suo contributo fu molto importante, in quanto riuscì a recuperare e riadattare mezzi antiquati dell’esercito, tra cui auto e furgoni destinati alla rottamazione. Quando tornò a Cento, nel 1946, forte dell’esperienza maturata aprì una sua officina meccanica.
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L’anno dopo Ferruccio decise di fondare, insieme ad altri tre amici meccanici, la società Lamborghini Carassiti Monti Guazzaloca per la costruzione di trattori. L’esperienza fatta da Ferruccio nell’esercito nel recuperare mezzi dismessi tornò molto utile in questo frangente. Nel dopoguerra, infatti, il neonato Governo della Repubblica Italiana aveva la necessità di sbarazzarsi dei veicoli militari lasciati in giro per l’Italia dagli eserciti degli altri paesi. L’azienda ARAR (Azienda recupero e alienazione dei residuati bellici) smontava questi mezzi militari e ne rivendeva le varie componenti ai privati. Ferruccio colse l’occasione al volo e fondò nel 1948 la Lamborghini Trattori.
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Il primo trattore prodotto prese il nome di Carioca; oltre ad essere un veicolo agrario molto compatto, vantava un’importante novità tecnica. Ferruccio sfruttò il potenziale dei motori Morris equipaggiati sui mezzi militari inglesi, apportò delle migliorie e installò un vaporizzatore, che consentiva al Carioca di partire a benzina e di poter funzionare a petrolio. Ciò permetteva di ridurre notevolmente i costi di mantenimento del trattore in quanto il petrolio ha un costo molto più contenuto rispetto alla benzina. Il Lamborghini Carioca riscosse un notevole successo e fu così che la Lamborghini Trattori si affermò tra gli anni 50 e 60 come una delle più importanti aziende costruttrici di macchine agricole in Italia. Il successo fu favorito anche dalla legge Fanfani del 25 luglio 1952, che stanziava 125 milioni di lire in favore di agricoltori che acquistavano macchine agricole prodotte in Italia
Ferruccio Lamborghini e la sua Ferrari 250 GT
Il successo della Lamborghini Trattori permise a Ferruccio di concedersi l’acquisto di diverse vetture sportive. Possedette infatti delle Alfa Romeo, Maserati, Lancia e due Ferrari 250 GT. All’epoca si era soliti gareggiare sulla Bologna-Cantagallo-Firenze e in più occasioni Ferruccio lamentava problemi alla sua 250 GT. Tra questi la frizione, che generava troppe vibrazioni che si trasmettevano fino al differenziale. Fu così che decise di smontare la sua Ferrari e sostituire la frizione originale con una riadattata dei suoi trattori. I benefici si notarono fin da subito e fu per questo motivo che si recò a Maranello per parlare con Enzo Ferrari, proponendogli una collaborazione al fine di trovare le soluzioni ai difetti più comuni sulle sue auto. L’incontro fu storico, ma il succo fu comunque una risposta negativa da parte di Enzo Ferrari, che addirittura beffeggiò lo stesso Lamborghini.
Preso dalla rabbia, Ferruccio iniziò a manifestare l’intenzione di lanciarsi nel mondo delle auto di lusso sportive. Tutti erano a sfavore di questa decisione, dato che già c’erano marchi di lusso ben noti in tutti il mondo; inoltre cresceva sempre di più la richiesta di mezzi agricoli. L’investimento più sicuro sembrava essere proprio la società Lamborghini Trattori che già possedeva. Tuttavia a Ferruccio venne in mente un’idea. In quegli anni la società spendeva circa 1 miliardo di lire l’anno per i cartelloni pubblicitari. Ferruccio decise di destinare quel miliardo alla realizzazione di un nuovo impianto che gli permettesse di portare avanti il suo sogno di realizzare una vettura sportiva che portasse il suo nome.
La nascita della Automobili Lamborghini
Nel 1963 venne fondata la Automobili Lamborghini. Ferruccio incaricò il suo direttore commerciale, Corrado Carpeggiani, di cercare i migliori tecnici da assumere. In poco tempo e grazie alle risorse economiche che aveva a disposizione, Ferruccio mise insieme un team composto da alcuni nomi già affermati dell’epoca. Assunse Giotto Bizzarrini, un ingegnere meccanico che aveva contribuito alla realizzazione del motore V12 da 3.0 litri della Ferrari 250 Testa Rossa. Assunse Giampaolo Dallara come direttore tecnico e come suo assistente il neo laureato in ingegneria meccanica Paolo Stanzani. Inoltre, incaricò il designer Franco Scaglione di realizzare il design della prima auto Lamborghini, la 350 GTV.
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Ferruccio voleva che il suo logo incarnasse i concetti di forza, potere e lusso. La scelta non fu difficile e ricadde sul toro: oltre ad essere il suo segno zodiacale rappresentava la passione di Ferruccio per la corrida, che in più occasioni aveva visto in Spagna. Il logo è stato reso ancor più esclusivo ed elegante racchiudendo il toro in uno scudetto con i bordi d’oro e lo sfondo nero. Proprio a rappresentare l’eccellenza e la potenza della nascente Automobili Lamborghini
La prima auto Lamborghini
La Lamborghini 350 GTV è stata la prima auto pensata e realizzata da Lamborghini. La progettazione iniziò nello stabilimento di Cento, poichè il nuovo stabilimento di Sant’Agata Bolognese non era ancora ultimato. Ma Ferruccio voleva presentarla quanto prima. Per la progettazione del motore si rivolse a Giotto Bizzarrini. Le richieste erano chiare: Ferruccio non voleva un’auto da corsa estrema ma una granturismo elegante, sportiva e soprattutto affidabile. Il motore progettato era un V12 da 3.5 litri capace di erogare 350 CV. Tuttavia, per migliorarne l’affidabilità, su richiesta di Ferruccio, la potenza venne diminuita a 270 CV.
Il design venne realizzato da Franco Scaglione, seguendo le precise linee guida dell’idea di auto che aveva in mente Lamborghini e le componenti della carrozzeria vennero realizzate dalla Carrozzeria Saggiotto di Torino. Tuttavia non ricevettero le misure precise del motore, per questo motivo si verificarono dei problemi in fase di assemblaggio. Infatti, quando la Lamborghini 350 GTV venne presentata al salone dell’automobile di Torino del novembre 1963, era tutt’altro che un’auto pronta per essere venduta. L’auto non aveva il motore montato e nemmeno i pedali ed i tergicristalli. I futuristici fari a scomparsa nemmeno funzionavano. Ma Lamborghini fece esporre accanto all’auto il motore che avrebbe montato. Riuscì ad attirare l’attenzione e molte persone adorarono il design di quella vettura. Addirittura una persona rimase così colpita che stesso durante l’evento chiese di poterne acquistare una. Ma il lavoro da fare sulla 350 GTV era ancora tanto.
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Da quel progetto ambizioso nacque la Lamborghini 350 GT. Realizzata in collaborazione con Carrozzeria Touring che ha preso il prototipo 350 GTV e l’ha reso un modello più pratico da produrre. La Lamborghini 350 GT venne subito apprezzata e da lei nacque la storia di un brand che con i suoi alti e bassi ha saputo affermarsi in tutto il mondo per l’unicità delle auto realizzate.
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Pubblicato da Francesco Duro
Sono uno studente della magistrale in ingegneria meccanica, da sempre appassionato di auto e del motorsport. Tra le altre passioni ci sono la musica, la stampa 3D e la tecnologiaMostra tutti gli articoli di Francesco Duro